La Botte

La Botte Napoleonica lunga 120,50 m compresi gli edifici esterni, è costituita da due canne di pendenza dello 0,35% (verso valle), lunghe 99,00 m con fondo a calotta arcuata e spalle verticali alte 2,85 e larghe 4,20 m per una sezione di 9,60 mq.

Tale sezione si è leggermente ridotta a seguito dei lavori di restauro, con conseguente riduzione della originaria portata massima di deflusso di circa 40mc/sec.

In occasione di tale restauro, da un’osservazione attenta della struttura, ho evidenziato segni indiscutibili di un precedente restauro concomitante alla rettifica del corso del fiume Panaro. Infatti, per l’unione di alcuni setti e le costruzioni di pilastri sotto le arcate delle scale idrometriche, sono stati impiegati mattoni e malta diverse dall’originale.

FOTO STORICHE DEL CANALE DI BURANA VERSO LA BOTTE

FOTO STORICHE DEL PANARO A VALLE DELLA BOTTE

I due edifici posti alle estremità, sono di stile dorico romano e al loro interno vi sono due paratoie che controllano il flusso delle acque del canale Collettore di Burana in entrata e del canale Emissario in uscita.

La via d’acqua aperta alla botte consente di unire ai benefici di scolo dei territori mantovani e modenesi a monte, quelli altrettanto importanti di approvvigionamento idrico dei territori ferraresi a valle.

Un’ultima funzione ma non meno importante è l’alimentazione del canale navigabile Po di Volano che, opportunamente sistemato e fatto deviare nell’idrovia ferrarese, finisce il suo percorso in mare Adriatico.

Pertanto, questo storico manufatto al centro di un vasto sistema di controllo idrico-ambientale, determina lo sviluppo delle attività civili, agricole e industriali dei territori di sua pertinenza.

Costruzione di una briglia a valle della Botte Napoleonica

In data 28 agosto 1962, l’ingegnere capo dell’ex Ufficio del Genio Civile di Ferrara, nella relazione per l’approvazione e finanziamento della perizia per la costruzione di una briglia a valle della Botte Napoleonica, scrisse:
“L’approfondimento dell’alveo del Panaro ha provocato nell’ultimo tratto del corso del fiume vari inconvenienti tra cui, i più importanti sono: scoprimento della canna della Botte Napoleonica, sottopassante il Panaro in Comune di Bondeno.
La canna della botte, un tempo protetta da un cuscino di terra di circa 1 metro, sporge ora di circa 50 cm. dal fondo dell’alveo, in modo da formare un vero e proprio sbarramento trasversalmente al fiume.
Attraverso la Botte Napoleonica, di proprietà di questa Amministrazione, si scaricano le acque di piena dei Consorzi di Bonifica del Mantovano e del Modenese, che vengono convogliate in mare per mezzo del Canale Volano.
E’ evidente l’importanza della difesa del manufatto in parola la cui rottura provocherebbe l’immissione delle acque di piena del Panaro nel tratto compreso tra gli argini dello scolmatore del Reno e l’argine destro del Panaro.
Questo Ufficio ha pertanto redatto la presente perizia in cui sono previsti i lavori di presidio della canna della botte stessa consistenti nella costruzione di una briglia attraverso l’alveo del Panaro posto a circa 100 metri a valle della botte in parola”….
Dopo la descrizione tecnica di costruzione compreso i materiali da impiegarsi, si legge:
“Con il suddetto manufatto soprastante di 1 metro il fondo dell’alveo, si prevede un innalzamento del fondo a monte della briglia, in modo da ricostituire il cuscino protettivo alla canna della botte…”
Avuti i finanziamenti, i lavori vennero eseguiti nell’agosto del 1964.

Foto storiche durante i lavori


La Botte in destra Panaro agli inizi degli anni 2000.

Il Manufatto in destra Panaro in stato di abbandono. Oggi la situazione non è cambiata; c’è da chiedersi da quanto tempo la Botte non venga aperta, se i motori che fanno funzionare le paratie vengono periodicamente controllati ed azionati.